Frico: Il Cuore della Tradizione Friulana

Un viaggio nella storia, nella cultura e nel gusto attraverso la ricetta autentica
Quando si parla di Friuli Venezia Giulia, c’è un piatto che più di ogni altro racconta la sua anima più profonda: il frico. Non è soltanto una ricetta, ma un rituale collettivo, un simbolo di convivialità che unisce passato e presente, radici e innovazione.
La sua origine affonda le radici in tempi lontani, come testimoniano antichi testi di cucina friulana, tra cui quello da cui nasce la versione più autentica e fedele della ricetta.
Le Origini: un piatto di semplicità e sapienza
Il frico nasce come piatto povero ma ingegnoso, creato per non sprecare nulla e valorizzare ogni ingrediente disponibile nelle case contadine.
La ricetta originale, tramandata nei secoli, ci arriva attraverso un antico scritto che recita:
“Piglia del caso grasso che non sia troppo vecchio né troppo salato, e taglialo in fettolini o bocconi, o come ti piace; poni il butiro o lo strutto fresco in padelle piccole, scaldalo sulle braci, e dentro metti i pezzi di caso; una volta che si è fatto tenero, aggiungi zucchero e cannella, e servilo caldo.”
Questa frase racchiude la vera essenza del frico: pochi ingredienti, selezionati con cura, uniti a gesti sapienti e lenti. Una cucina che nasceva attorno al fuoco, tra racconti, mani che lavorano insieme e sapori che evocano casa.
La Ricetta Autentica del Frico Tradizionale
Ecco come preparare la versione originale, ispirata alla tradizione più pura (il frico nasceva come dessert):
Ingredienti
(per 4 persone)
- 400 g di formaggio Montasio stagionato medio
- 50 g di burro fresco o strutto
- Un pizzico di zucchero
- Una spolverata di cannella
(Nella ricetta originale non compaiono patate: il frico “morbido” con patate è una variante più moderna.)
Preparazione
- Taglia il formaggio a fettine sottili o bocconcini, come tramandato nel testo antico.
- Sciogli il burro (o lo strutto) in una padella bassa, proprio come si faceva sulle braci del camino.
- Aggiungi i pezzi di formaggio e lasciali fondere lentamente, mescolando con delicatezza.
- Quando il frico diventa morbido e cremoso, aggiungi un leggero tocco di zucchero e un soffio di cannella, proprio come prescrive la ricetta storica.
- Servilo subito, caldo, perché è così che va gustato: appena fatto, con la sua consistenza avvolgente e il suo profumo unico.
Il Frico Oggi: Tradizione e Innovazione
Alla Trattoria Ai Frati custodiamo questa antica ricetta e il suo spirito, ma sappiamo anche reinterpretarla in chiave contemporanea, rispettando l’autenticità delle materie prime e la filosofia che da sempre guida la cucina friulana: valorizzare il territorio, senza compromessi.
Per noi, il frico non è solo un piatto:
- È memoria storica: una ricetta che attraversa i secoli.
- È identità: un racconto fatto di gesti, sapori e legami.
- È esperienza: un momento da vivere, condividere e ricordare.
Quando lo serviamo, vogliamo che in ogni boccone ritroviate l’anima del Friuli: semplice, autentica, profondamente radicata nella sua terra.
Conclusione
Il frico è un viaggio. È il legame tra generazioni, il ponte che unisce passato e presente, il simbolo di una cucina che non teme il tempo.
Riproporlo nella sua forma autentica significa onorare la storia e, allo stesso tempo, regalare ai nostri ospiti un assaggio di quella magia che nasce dalla semplicità.
📍 Trattoria Ai Frati – Udine
Dove il frico non è solo un piatto, ma un patrimonio di emozioni.